giovedì 14 settembre 2017

In un Ente Pubblico 1 più 1 fa 3. O anche 4.

Ve lo immaginate un Consigliere Comunale che, insieme ad alcuni colleghi, va a fare sopralluoghi in Via Michelangelo per i topi che tutti abbiamo visto sbattuti in prima pagina su fb? 

Vi pare possibile che lo stesso Consigliere Comunale, in compagnia di un professionista, possa andare a disinfestare 50 nidi di vespe alla Scuola Elementare per evitare che i bambini in pieno Giugno, stessero con le finestre chiuse? 

E ancora, cosa dire del nutrito gruppo di volontari che con quello stesso Consigliere Comunale ed altri colleghi si sono messi a rimettere a nuovo la collinetta del Parco Andromeda? 

Io si, riesco a immaginarmelo, perché quel Consigliere Comunale sono io.

Dopo avervi raccontato per mesi delle opere volontarie, ho ricevuto alcuni messaggi di approvazione, altri di contestazione (e non avevo dubbi) e una riflessione del Consigliere Maggio che trovate integralmente qui 

Il tema accende dibattito e posizioni differenti. Voglio essere chiaro: promuovere la partecipazione dei Cittadini alla cosa pubblica, attraverso dei progetti specifici, non può e non deve essere un alibi alle mancanze di un Comune. L'Ente comunale fa l'Ente comunale, i cittadini che vogliono dare una mano, attraverso dei percorsi che prevedono un minimo di formazione e sicurezza, la danno sotto l'egida del Comune, di solito a proposito di piccoli e circoscritti interventi di manutenzione sul patrimonio.

A Cassina in questi anni spesso abbiamo sperimentato la partecipazione coordinata dei cittadini su alcuni fronti, ne ho parlato in diverse occasioni. In particolar modo sulla cura di molte aree verdi, per la pulizia di spazi pubblici, per la cablatura della Scuola Media e in ultimo per l'imbiancatura della Scuola Elementare (basta scorrere le pagine di questo Blog e troverete più di un articolo su questi argomenti). Tutte cose, quelle che vi ho raccontato, che dovrebbe fare l'Ente di suo, con le sue risorse, attraverso le tasse che i cittadini pagano. E infatti, pulire, imbiancare, curare il proprio territorio è compito delle Istituzioni, non certo dei cittadini, è un dato di fatto. 

Questa considerazione, ineccepibile, si scontra però con la realtà. E la realtà non è quella del 1 + 1 fa 2 perché negli Enti pubblici spesso 1 + 1 fa 3 o anche 4. Non solo a Cassina de Pecchi, ma in tutti i Comuni del mondo. Contratti non completi ed esaustivi (quello del verde ad esempio) scarsa disponibilità di risorse (problema cronico e arci noto agli Enti locali) scarsa attenzione al patrimonio (grandi e piccole carenze strutturali mai affrontate). Solo alcuni esempi che mi fanno dire che la disponibilità da parte di nostri cittadini che vogliono mettersi a disposizione per il bene collettivo non solo è una gran bella cosa per tutti, ma viste le premesse, è anche una cosa necessaria. Se non ci fosse, il volontariato, bisognerebbe inventarlo.

Ma dicevo, il compito di un Amministratore non è quello di organizzare squadre di volontariato o mettersi lui stesso al lavoro (ve lo dice uno che lo ha fatto, continua a farlo e lo farà anche domani dovesse esserci un altra Amministrazione) ma è quello di fare in modo che i Servizi vengano svolti. Il compito di una Amministrazione è quello di far sì che le buche vengano riparate, che il patrimonio arboreo sia curato, che le strade siano pulite (sempre, non solo quando Cem se lo ricorda), che la Scuola sia imbiancata. Questo anche se, ed è bene ricordarlo, il Comune non taglia il pasto alle Scuole se alcune famiglie non pagano il buono mensa. Il Comune deve fare il suo a prescindere se cè chi è inadempiente sulla Tari. Il Comune pulisce le strade, ripara i lampioni, chiude le buche, mette a disposizione spazi pubblici anche davanti alle case di chi non paga. Perché il Comune è il Comune.

Fondamentalmente (e parlo per me e per tutti quelli che con me e prima di me si danno da fare per Cassina) ci si impegna in modo disinteressato, perché Cassina de Pecchi è il mio, il nostro Paese. Quello in cui viviamo, quello in cui crescono i nostri figli. Non so per che cosa altro dovrei impegnarmi se non per lei, per Cassina de Pecchi. 

Decine, centinaia di cittadini si danno alla cosa pubblica in tanti modi, nelle Associazioni, nella Parrocchia, in Politica o semplicemente sistemando un gioco rotto al parco giochi. Questo è un bene, una fortuna se volete. Ma non basta. Non può bastare. Il mettersi a disposizione degli altri e del Bene Comune assume ancora più valore nel momento in cui sono le Istituzioni a rispondere (come gli spetta fare) alle esigenze. 
E se le esigenze sono affrontate solo dai volontari, allora c'è qualcosa che non va. 

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